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Solovki, l’isola delle lacrime
SINOSSI Ed è qui che il sistema dei gulag è stato organizzato, su basi "scientifiche", prima di essere esteso all'intera Unione Sovietica: qui si studiavano » più adeguate di sfruttamento dei detenuti, così come le tecniche di annientamento psicologico e di fucilazione. A farne le spese furono soprattutto i detenuti condannati per motivi “religiosi”: cristiano-ortodossi, soprattutto, ma anche cattolici ed ebrei, che a migliaia vennero deportati nel gulag delle Solovki, da tutta l’Unione Sovietica. In soli 15 anni, qui morì quasi 1 milione di prigionieri. E le Solovki vengono considerate oggi il simbolo del martirio subito ai tempi del comunismo dalla comunità cristiana dell’Urss. “LE ISOLE DEL MARTIRIO” ricostruisce la storia di questo primo gulag sovietico attraverso le testimonianza degli ultimi sopravvissuti ancora in vita, nonché degli storici russi dell’Associazione “Memorial” che, solo negli ultimi anni, hanno avuto la possibilità di accedere agli archivi del KGB e di svelare tutti gli orrori di questo campo di sterminio. Le immagini straordinarie girate su queste isole - che sono di una bellezza unica sul piano paesaggistico - rendono le testimonianze raccolte ancora più suggestive, trasformando il racconto in un “quadro impressionistico” che spiega meglio di molti libri come funzionava giorno per giorno il mondo dei gulag. « indietro |